Comprare Kamagra 100 mg senza ricetta

Articolo su Kamagra

Kamagra senza ricetta in Gran Bretagna

Dalla prossima primavera, in Gran Bretagna, sarà possibile acquistare il Kamagra senza ricetta. Il Sildenafil diventa a tutti gli effetti un semplice farmaco da banco ma sono molti i medici italiani non d’accordo con la decisione della Medicines and Healthcare products Regulatory Agency che indica l’Inghilterra come il primo paese al mondo a “liberalizzare” la vendita della famosa pasticca blu contro l’impotenza.

Alessandro Palmieri, presidente della Società italiana di Andrologia, esprime tutta la sua perplessità sulla scelta di catalogare il Sildenafil come un farmaco da banco, quindi vendibile senza ricetta medica. Il medico punta il dito soprattutto sugli effetti collaterali di questo farmaco che dunque andrebbe assunto solo in casi specifici e non senza il parere di un esperto andrologo.

Dolori mestruali, meno forti con il kamagra?

Meno dolori mestruali con il kamagra, la pillolina blu che promette e dona il paradiso in alcuni casi di problema d’erezione? E’ questo che si evince dallo studio condotto dal Penn State College of Medicine in collaborazione con il Nova Gradiska General Hospital in Croazia.

Che la si chiami kamagra, o pillolina blu o con il suo nome scientifico di sildenafil citrato questa sostanza potrebbe rivoluzionare l’approccio ai dolori mestruali. I ricercatori statunitensi hanno deciso di scoprire se questo medicinale potesse essere usato sulle donne per migliorare il loro approccio a tale problema. Ed a quanto pare i risultati non hanno deluso. Quel che è certo è che se tale sostanza potesse davvero essere utilizzata in tal senso, sotto il controllo medico ed in dosi consigliate vi sarebbe la possibilità per molte donne di vedere migliorare sensibilmente la propria condizione.

Nello specifico gli scienziati hanno rilevato che il kamagra possiede un ruolo “positivo” nella riduzione dei crampi mestruali forti o moderati. Se riflettiamo sulla tipologia di azione di questo farmaco non dovrebbe stupirci in qualche modo la sua azione sull’organismo femminile. E’ un medicinale concepito per favorire l’erezione, ma non dobbiamo dimenticare che agisce come vasodilatatore. Ma attenzione, il metodo di somministrazione del kamagra in questo caso è diverso.

La pastiglia non è stata infatti ingerita dal campione di riferimento dello studio per via orale ma assorbita per via vaginale. Un modo decisamente “alternativo” di curare la dismenorrea primaria. Per lo studio sono state utilizzate 29 donne di età compresa fra i 18 e i 35 anni che soffrivano di moderata o grave dismenorrea. Di loro venticinque sono tuttavia “state randomizzate per poter ricevere il placebo o il sildenafil”. Seguendo l’evolversi del dolore per 4 ore dopo l’esecuzione del trattamento è stato possibile verificare come il farmaco abbia agito in modo positivo senza apportare effetti collaterali. Certo, il meccanismo di azione non è ancora noto, ma presumibilmente maggiori studi potranno essere in grado di svelare con il tempo il mistero.

che il kamagra possiede un ruolo “positivo” nella riduzione dei crampi mestruali forti o moderati.

Kamagra, possibili danni all’udito

Il kamagra può causare danni all’udito. A dirlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricerca della UAB School of Public Health coordinata da Gerald McGwin, professore di epidemiologia. I ricercatori hanno scoperto una relazione tra la perdita dell’udito e l’uso del farmaco Kamagra contro la disfunzione erettile. I risultati, pubblicati negli Archives of Otolaryngology-Head and Neck Surgery, indicano una potenziale perdita dell’udito a lungo termine in seguito all’uso di Kamagra, e forse in seguito all’uso di altri inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE-5i), farmaci come il Cialis ed il Levitra, sebbene i risultati su tali farmaci non siano altrettanto convincenti.
Stando a quanto afferma il dottor McGwin:

“Sembra da questi risultati che l’attuale avvertimento del governo in materia di perdita dell’udito legata all’uso dei farmaci PDE-5i sia legittimo”. “Anche se ci sono dei limiti a questo studio, è prudente che i pazienti che utilizzano questi farmaci stiano in guardia sui sintomi di compromissione dell’udito e consultino immediatamente un medico per prevenire potenziali danni permanenti.”

Nel 2007, a seguito della segnalazione di diversi casi di studio che collegavano l’uso di PDE-5i all’improvvisa perdita dell’udito, la Food and Drug Administration ha annunciato modifiche per l’etichettatura dei farmaci PDE-5i in modo che il rischio di problemi di udito venisse esposto in maniera visibile. Quello di MacGwin è il primo studio epidemiologico per valutare la relazione tra i farmaci PDE-5i e la perdita dell’udito a lungo termine.

McGwin ha esaminato i dati di 11.525 uomini con più di 40 anni di età raccolti nel Medical Expenditure Panel Survey, un sondaggio condotto dalla Federal Agency for Healthcare Research and Quality tra il 2003 ed il 2006. Gli uomini che hanno segnalato l’uso di farmaci PDE-5i sono risultati avere il doppio delle probabilità di subire danni all’udito rispetto a quelli che non ne facevano uso.

McGwin ha spiegato che il rapporto era più forte per gli uomini che facevano uso di sildenafil (Kamagra) rispetto a quelli che hanno usato tadalafil (Cialis) e vardenafil (Levitra).
I farmaci PDE-5i sono stati originariamente progettati per trattare l’ipertensione polmonare e sono ora ampiamente utilizzati nel trattamento della disfunzione erettile.
Questi farmaci aumentano l’afflusso di sangue ai tessuti in alcune parti del corpo.

“E’ stato ipotizzato che essi possano avere un effetto simile sui tessuti a livello dell’orecchio, dove un aumento di flusso sanguigno potrebbe potenzialmente causare un danno che comporterebbe la perdita dell’udito”.

McGwin ha riconosciuto allo stesso tempo i limiti dello studio, comprese le dimensioni limitate del campione di pazienti che usavano tadalafil e vardenafil, ed ha suggerito che sono necessarie ulteriori ricerche a causa della natura in gran parte irreversibile della perdita dell’udito e del suo impatto sulla qualità della vita. Ha inoltre insistito sull’importanza di mettere al corrente i pazienti dei rischi legati all’assunzione di questi farmaci.

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